IL SEGRETO DELLA CHIESA DI SANTA EUFEMIA A SPECCHIA

Studio effettuato dall’ing. Alfonso Rubino

LA CHIESA BIZANTINA DI SANTA EUFEMIA A SPECCHIA ADOMBRA L’ANASTASIS DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME.

La scoperta è stata fatta sulla base di un’ analisi geometrica-armonica comparata dei due monumenti eseguita secondo il metodo di progettazione degli spazi sacri descritto da Vitruvio nel “ De Architettura “.
Per lo studio mi sono avvalso dei più recenti e precisi rilievi architettonici oggi disponibili .
La geometria della pianta della chiesetta di Santa Eufemia a Specchia cela una perfetta sovrapponibilità con il modello geometrico dell’Anastasis del Santo Sepolcro di Gerusalemme, definito nel linguaggio vitruviano “Icnogramma” .
Nel 335 l’imperatore Costantino e la madre Elena decidono di risanare i luoghi sacri della cristianità. Vanno a Gerusalemme e decidono di salvaguardare il Santo Sepolcro. Viene costruito un primo monumento, l’Anastasis a protezione della tomba di Gesù.
Negli anni seguenti si diffuse la prassi chiamata “ Memento Jerusalem”, per cui i pellegrini che si recavano in Terra Santa, al ritorno creavano delle “memorie” del viaggio, realizzando una chiesa o anche solo una piccola edicola a ricordo del Santo Sepolcro.
Nei secoli le repliche si sono sviluppate secondo due categorie:
quelle devozionali e quelle topomimetiche.
In quest’ultime venivano replicati elementi architettonici somiglianti all’originale.
Di questi manufatti topomimetici ne sono stati individuati negli anni tantissimi.
È stato uno studio sul Santo Sepolcro condotto dall’Università di Firenze, tra il 2008 e il 2010 a Gerusalemme, attraverso il laboratorio GeCo, a fornirmi gli strumenti per iniziare un’analisi comparativa approfondita di queste repliche.
Per la prima volta sono stati fatti i rilievi, con attrezzature laser, di tutto il complesso del Santo Sepolcro registrando misure precise al centimetro.
Da qui inizia il mio studio.
Scopro, prima di tutto, che l’ Anastasis è una composizione architettonica effetto di un preciso icnogramma vitruviano geometrico armonico.
Per sintetizzare gli aspetti essenziali si può dire che la geometria della pianta si sviluppa sino a poter definire due cerchi concentrici architettonicamente significativi: una rotonda esterna di 34,05 m. di diametro ;
una rotonda interna di 20,95 m. di diametro,
Al centro del modello geometrico è posta una stella di David di lato pari a
4,06 metri.
Descrivo ora la genesi degli eventi che mi ha portato a interessarmi della chiesa di Santa Eufemia a Specchia.

Il Comune di Brindisi mi contattò per una conferenza sulla chiesa di San Giovanni al Sepolcro che molti studiosi considerano una delle più interessanti repliche topomimentiche dell’ Anastasis.
L’ analisi geometrico- comparativa tra le piante mi ha permesso di scoprire che le due chiese effettivamente si corrispondono nelle forma, nelle dimensioni e nelle proporzioni dell’ icnogramma pur avendo due diverse architetture.


Nel raccogliere informazioni su San Giovanni al Sepolcro noto che il Prof. Marco Frati, storico dell’Arte, aveva ipotizzato un possibile legame tra la chiesa di Brindisi, e la chiesetta di San Lorenzo a Mesagne di epoca precedente.
E’ a questo punto che mi sono chiesto se potevano esistere in Puglia altre architetture di chiese coerenti con la condizione di sovrapponibilità geometrica e topomimetica.
Per il basso Salento è stato importante esaminare gli studi ( e i suggerimenti ) eseguiti da Adriano Prandi nel 1961 e gli studi eseguiti da Salvatore Palese nel 1983. Quest’ultimo proprio su Santa Eufemia a Specchia.

(Vedi pdf allegato dedicato a questi studi)

Dall’esame di queste relazioni è emerso un elenco di chiese “sospette repliche
dell’ Anastasis” da sottoporre all’analisi geometrica- armonica comparata.
– Chiesa di San Giovanni a Patù
– Chiesa di San Pietro a Giuliano di Lecce
– Chiesa delle Centoporte a Giurdignano
– Chiesa di Santa Eufemia a Specchia
– Chiesa di San Pietro a Otranto.
La prima chiesa esaminata è stata San Giovanni a Patù.
Gli accurati rilievi di Adriano Prandi mi hanno permesso di pubblicare, in questi giorni, lo studio che troverete all’indirizzo :
www.slideshare.net/alfonsorubino/chiesa-di-san-giovanni-di-pat

Per la chiesa di Santa Eufemia posso dire, per ora, che presenta un legame con il codice geometrico dell’ Anastasis molto più interessante ed evidente.

Per il momento su Santa Eufemia, metto a vostra disposizione solo una tavola di sintesi ma a breve procederò alla pubblicazione della geometria generatrice , come nel caso di San Giovanni a Patù.
Ma cosa è accaduto da un punto di vista storiografico? Qui la materia è ancora tutta da indagare, certo è che la “replica geomimetica”, ovvero l’identità dell’icnogramma fra questi importanti edifici suggerisce scenari affascinanti.
Con queste azioni si voleva marcare il territorio.
Il Cristianesimo con la costruzione degli edifici di culto “benediceva” i luoghi.
Un’ultima notazione.
Il codice dell’Anastasis prende avvio dalle dimensioni e dalle proporzioni della casa di Gioacchino e Anna a Nazareth dove Maria ricevette l’Annunciazione da parte dell’Arcangelo Gabriele.
L’edificio in pianta permette di inscrivere al centro proprio una stella di Davide di 4,06 m. di lato.
Le caratteristiche della Casa di Nazareth erano probabilmente note agli architetti incaricati da Costantino per la realizzazione dell’Anastasis.
Il proposito sembra essere stato quello di creare un modello geometrico e conseguente architettura che mettesse in stretta connessione
le caratteristiche architettoniche del luogo dell’Annunciazione e le caratteristiche architettoniche del luogo della Resurrezione.

Ing. Alfonso Rubino – Studioso e ricercatore di modelli geometrici antichi applicati all’architettura.

Fonte Notizia: Ing. Alfonso Rubino

www.specchia.it