SPECCHIA VIA GARIBALDI: UN LUOGO BELLO DIVENTATO ANCORA PIÚ BELLO

Oggi la Via Garibaldi ha assunto la caratteristica di una via centrale di grandi città: quasi un giardino.
Vasi, con maestose piante ornamentali, sono comparsi a segnare il percorso che conduce ad uno dei quattro frantoi ipogei recentemente consolidati, su un patrimonio di circa 26.

I quattro, rientrati nel progetto, si trovano a Specchia in Via Cicca, via Perrone, nel convento dei Francescani Neri e in via Garibaldi dove è ubicato il più grande.

La strada, grazie ai lavori in via d’ultimazione, è lastricata con la pietra di Cassano Murge e benché sia quella più scenografica, è stata resa, da quest’ultimo intervento, ancora più spettacolare: un balcone verso la campagna in un paesaggio mozzafiato che parla d’architetture in contrasto fra quelle della nobiltà, quelle del popolo e quelle naturali d’ulivi contorti.

Da qui la vista si perde all’infinito, soffermandosi sui monti della lontana Albania, oltre il mare reso indistinguibile dal cielo. Attraversa paesi e campagne segnati dal tempo, ma se lo sguardo ritorna alla via si vede la squadrata sky line di un paese di pietra: merletti creati dalle case che, all’interno, nascondono volte a stella e a botte, per presentare l’esterno di linee ortogonali accentuate dal contrasto delle curve di secolari piante d’ulivo che circondano il luogo.

L’amore per il paese è il motivo che ha portato il sindaco, On. Antonio Lia, motore instancabile di questa impresa e di molte altre che hanno arricchito Specchia di novità e portato alla luce aspetti, del paese, sconosciuti a molti cittadini. L’impegno è stato tale da giungere alla scoperta e spesso alla creazione di un documento dell’architettura e della storia contadina e del luogo.

Il Team di progettazione ha armonizzato l’aspetto ambientale urbano ed extraurbano in una coniugazione della cultura del posto con le soluzioni offerte dalla tecnica moderna: nulla stride nel contesto, non gli ampi ambienti ipogei riportati alla visibilità nel rispetto dei luoghi né le tecniche di risanamento e consolidamento utilizzate.

Gli ambienti dei frantoi, molto scenografici, sono oggi palcoscenici del lavoro che vi veniva fatto e gli attori che vi aleggiano sono i fantasmi dei lavoratori che vi trascorsero gran parte della vita.
La progettazione e la direzione dei lavori è di:
Stefania Branca, architetto,
Luigi Lia, geometra
Antonio Villani, architetto,
Il coordinatore per la sicurezza: Giuseppe Benedicenti, geometra.
Studio della struttura del terreno: Marcello De Donatis, geologo
Il progetto è stato finanziato dal MINISTERO PER L’AMBIENTE.

 

Fonte Notizia: Federica Murgia

www.specchia.it